In questo approfondimento, riporto la classificazione dei Disturbi d’Ansia adottata dal DSM-IV [American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano]. Per un corretto utilizzo dei criteri diagnostici, consiglio vivamente la lettura preliminare dei seguenti articoli: “Ansia: diagnosi, cause, cura”, “Disturbi d’ansia e classificazione diagnostica: come orientarsi”.
FOBIA SOCIALE
CRITERI DIAGNOSTICI
A. Paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona è esposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. L’individuo teme di agire (o di mostrare sintomi di ansia) in modo umiliante o imbarazzante.
Nota: Nei bambini deve essere evidente la capacità di stabilire rapporti sociali appropriati all’età con persone familiari e l’ansia deve manifestarsi con i coetanei, e non solo nell’interazione con gli adulti.
B. L’esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l’ansia, che può assumere le caratteristiche di un Attacco di Panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione.
Nota: Nei bambini, l’ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l’irrigidimento, o con l’evitamento delle situazioni sociali con persone non familiari.
C. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.
Nota: Nei bambini questa caratteristica può essere assente.
D. Le situazioni sociali o prestazionali temute sono evitate o sopportate con intensa ansia o disagio.
E. L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella/e situazione/i sociale/i o prestazionale/i interferiscono significativamente con le abitudini normali della persona, con il funzionamento lavorativo (scolastico) o con le attività o relazioni sociali, oppure è presente marcato disagio per il fatto di avere la fobia.
F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
G. La paura o l’evitamento non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale, e non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale.
H. Se sono presenti una condizione medica generale o un altro disturbo mentale, la paura di cui al Criterio A non è ad essi correlabile, per es., la paura non riguarda la Balbuzie, il tremore nella malattia di Parkinson o il mostrare un comportamento alimentare abnorme nell’Anoressia Nervosa o nella Bulimia Nervosa.
Specificare se:
Generalizzata: se le paure includono la maggior parte delle situazioni sociali (prendere in considerazione anche la diagnosi addizionale di Disturbo Evitante di Personalità).
MANIFESTAZIONI
Caratteristiche associate: ipersensibilità alla critica, alla valutazione negativa, al rifiuto; difficoltà ad essere assertivi; bassa autostima e sentimenti di interiorità; scarse capacità sociali, segni osservabili di ansia (mani fredde e sudate, tremori, voce esitante). Difficoltà scolastiche e lavorative. Minori probabilità di sposarsi, scarse relazioni sociali. Possibile ideazione suicidaria, specie se in comorbidità.
Nella maggior parte dei casi, i timori sono relativi al parlare in pubblico e/o con estranei, di incontrare persone nuove; altri timori prestazionali (mangiare, bere, scrivere in pubblico, usare bagni pubblici) sembrano meno comuni.
Decorso. La Fobia Sociale esordisce tipicamente nell’adolescenza, talvolta da una storia infantile di inibizione e timidezza. Può esordire bruscamente dopo una singola esperienza stressante o umiliante, oppure l’esordio può essere più insidioso. Il decorso è spesso continuativo, sebbene possa attenuarsi durante l’età adulta, fino alla remissione. La gravità può fluttuare con gli eventi stressanti e le necessità della vita.