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TERAPIA RICOSTRUTTIVA

INTERPERSONALE

Un approccio che evidenzia il modo in cui i nostri problemi sono apprendimenti mutuati dalle figure importanti del passato.

UN APPROCCIO PER I “CASI DIFFICILI”.

La Terapia Ricostruttiva Interpersonale (TRI) è un approccio di psicoterapia, sviluppato da Lorna Smith Benjamin, finalizzato alla cura dei cosiddetti casi difficili, cioè quelle condizioni che traggono, in genere, poco giovamento dagli approcci tradizionali di psicoterapia. Si tratta di un modello psicosociale che, per sua natura, è adatto al trattamento di ogni tipo di problematica, non solo quelle più refrattarie a trattamenti precedenti.

 

EVOLUZIONE E APPRENDIMENTO.

La teoria TRI assume che gli esseri umani siano estremamente influenzati dall’apprendimento. L’apprendimento ci consente di imparare molto, di essere estremamente flessibili e di adattarci all’ambiente di vita. Tuttavia, un organismo molto sensibile all’apprendimento rischia di allontanarsi eccessivamente dal suo funzionamento naturale, perché è molto influenzato dalle vicissitudini dell’esperienza. Questo può tradursi in vissuti e modelli di comportamento poco funzionali e dolorosi. Il comportamento, infine, oltre ad essere influenzato dall’esperienza precedente e dai modelli in essa costruiti, è determinato dalla volontà. In qualche grado, la persona è capace, o potenzialmente capace, di agire in modo indipendente dai condizionamenti dell’esperienza e della genetica.

 

I PROCESSI DI COPIA.

La TRI si basa su un modello di psicopatologia definito DDL (Developmental Learning and Loving), che parte dall’idea che i problemi presentati dalle persone si colleghino spesso alle regole percepite ed espresse dalle figure di riferimento nell’infanzia. Le prime relazioni importanti per il bambino vanno a costituire dei modelli operativi che si trasformano in “processi di copia”. I processi di copia si esprimono in tre “ordini interiorizzati” a cui la persona inconsciamente obbedisce:

1. “Devi essere come lui” (identificazione);

2. “Agisci come se lui/lei fosse qui e avesse il controllo” (ricapitolazione);

3. “tratta te stesso come faceva lui/lei” (introiezione).

 

Il modo in cui i processi di copia prendono forma nella quotidianità è estremamente intuitivo e facilmente comprensibile. Ecco un esempio. Claudio è una persona molto precisa, puntigliosa, “perfezionista”. Esige il massimo da se stesso e dalle persone che lo circondano. Quando si accorge di aver commesso un errore, è molto critico con sé e assume un atteggiamento di mortificazione con chi glielo fa notare. Da bambino, suo padre lo spronava sempre a dare il massimo e sminuiva ogni suo successo: Claudio aveva sempre ottenuto un po’ meno di quanto avrebbe dovuto. In caso di fallimento, il padre diventava molto severo, costringendolo ad un maggiore impegno scolastico o sportivo. Conoscendo la storia infantile di Claudio, i suoi atteggiamenti circa la perfezione trovano una spiegazione: tratta gli altri come faceva suo padre con lui, mostrandosi deluso e pretenzioso (identificazione); tratta se stesso come faceva suo padre, punendosi se sbaglia ed esigendo sempre la perfezione (introiezione); si mortifica quando qualcuno gli fa notare le sue imperfezioni, allo stesso modo in cui reagiva ai rimproveri di suo padre (ricapitolazione).

 

IL CAMBIAMENTO SECONDO LA TERAPIA RICOSTRUTTIVA INTERPERSONALE. 

La TRI ha lo scopo di cambiare questi “stampi”, ossia queste istruzioni acquisite e abituali rispetto alle regole e ai valori. Una volta individuati i processi di copia, è necessario individuare ed affrontare ciò che mantiene in vita questi processi. In genere, essi sono mantenuti dal desiderio della persona che le figure di riferimento interiorizzate perdonino, si scusino, si riavvicinino o amino. In altre parole, il paziente manifesta i propri comportamenti problematici a causa dell’assunzione inconscia che, attraverso di essi, potrà ottenere un riavvicinamento o avere l’approvazione delle figure interiorizzate importanti della sua vita. Attraverso i suoi sintomi, il paziente dimostra la propria lealtà e cerca di raggiungere la prossimità emotiva con le figure del passato (talvolta ancora presenti).

La TRI cerca di trasformare il desiderio che alimenta i processi di copia, per renderlo più realistico ed attuale. Quando ciò avviene, la persona è libera dalla coazione a ripetere i processi di copia e, di conseguenza, dai vissuti emotivi dolorosi ad essi connessi.

Lo studio “Pro Homine” si trova in Via B. Petrocelli, 228 (00173 Roma) e in Via Tuscolana, 114 (00044 Frascati), in zona Tuscolana, a pochi minuti dalla stazione metro Anagnina, dalla via Casilina, da Ikea, da Giardinetti e da Frascati, Ciampino e Grottaferrata. I suoi servizi sono diretti alla salute psicologica (consulenza psicologica, counseling, psicoterapia). Promuove iniziative culturali e corsi di formazione. Per informazioni o appuntamenti, clicca qui.

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