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ANALISI

TRANSAZIONALE

Un approccio completo e facilmente comprensibile.

Una teoria molto vasta e una tecnica all'avanguardia. 

CHE COS’È L’ANALISI TRANSAZIONALE

L’Analisi Transazionale (A.T.) è un approccio teorico e metodologico che contiene in sé:

  • una teoria della personalità, dello sviluppo infantile e della psicopatologia; 

  • una psicoterapia sistematica finalizzata al cambiamento e alla crescita della persona;

  • una teoria della comunicazione. 

 

L’A.T. ha molteplici campi di applicazione, e può essere utilizzata in ogni campo in cui sia utile capire le persone, i rapporti e la comunicazione. Elaborata da Eric Berne negli anni ‘50-’60, e progressivamente migliorata dai suoi collaboratori nel corso del tempo, l’A.T. ha goduto di un notevole successo negli Stati Uniti. Berne voleva che l’A.T. fosse accessibile e comprensibile a tutti, benché fosse dotata di idee complesse e acute. Così, pubblicò i suoi libri in un linguaggio accessibile che garantì notorietà alle sue idee. Utilizzata con competenza ed appresa con intelligenza, L’A.T. costituisce uno strumento potente ed efficace a disposizione di chi vuole conoscersi meglio e intraprendere un percorso di cambiamento.

ALCUNI PRINCIPI DELL’ANALISI TRANSAZIONALE

L’Analisi Transazionale si basa su alcuni principi che costituiscono un corpo teorico e metodologico unico e chiaramente distinguibile da altre correnti teoriche.

Presentiamo brevemente alcuni di questi concetti, sottolineando che non si tratta di una descrizione approfondita e specialistica, ma solo di una introduzione utile a formarsi una prima idea, approssimativa, su cosa sia l’A.T..

 

Gli Stati dell’Io.

Le prime pubblicazioni sull'Analisi Transazionale risalgono al 1949, quando lo psichiatra canadese E. Berne iniziò a crearne le fondamenta teoriche. Le sue prime osservazioni si focalizzarono sulle diverse modalità di comportamento che le persone esibivano in reazione agli stimoli dell’ambiente. Si rese, così, conto che esistevano cambiamenti nell'espressione del viso, nell'intonazione delle parole, nella postura del corpo, nei gesti, nel tipo di linguaggio utilizzato, che potevano essere riferite a diversi aspetti della personalità. Si accorse, infine, che esistono, in ognuno di noi, aspetti della personalità che possono essere classificati in modo simile. Ad esempio, a volte ci comportiamo, sentiamo e pensiamo nello stesso modo in cui facevamo da bambini; altre volte, il nostro modo di sentire, pensare e comportarci è simile a quello che abbiamo visto nei nostri genitori; in alte circostanze, infine, agiamo in modo adulto, considerando la realtà e risolvendo i problemi utilizzando appieno le risorse di cui disponiamo.

Da queste prime osservazioni, deriva la base concettuale dell’A.T., e cioè la constatazione, dimostrata sperimentalmente, che esistono diverse e specifiche modalità di pensare, sentire e agire in ognuno di noi, definite “Stati dell’Io”.

Uno Stato dell’Io è un insieme di comportamenti, pensieri ed emozioni tra loro collegati; è un modo attraverso il quale manifestiamo una parte della nostra personalità in un dato momento. Ci sono tre stati dell’Io distinti:

  • Quando mi comporto, penso e sento come facevo quando ero bambino, sono nello stato dell’Io Bambino;

  • Quando mi comporto, penso e sento in modi che ho copiato dai miei genitori o da figure genitoriali, sono nello stato dell’Io Genitore;

  • Quando mi comporto, penso e sento in modi che sono una risposta diretta qui-ed-ora a quello che succede intorno a me, utilizzando tutte le capacità che ho da persona adulta, sono nello stato dell’Io Adulto.

Lo studio della personalità utilizzando il modello degli Stati dell’Io è particolarmente utile e consente alle persone di cambiare quegli aspetti di sé che non sono utili per una vita serena ed efficace. Molte delle difficoltà che le persone sperimentano nelle relazioni, sul lavoro, in famiglia, nella vita in generale, infatti, sono dovute al fatto che ripropongono, nei propri stati dell’Io, delle modalità di pensare, sentire e comportarsi che utilizzavano da bambini, o che hanno appreso dai propri genitori, e che si rivelano, oggi, non più efficaci. L’A.T. descrive in profondità le origini e le manifestazioni di tali modalità dolorose e insoddisfacenti, attraverso la teoria dei giochi e del copione, che ha reso celebre questo approccio.

Un obiettivo del cambiamento personale nell’Analisi Transazionale è proprio la sostituzione di vecchi “schemi di pensiero, emozione e comportamento” non più produttivi con nuovi schemi che facciano pieno utilizzo delle nostre capacità di persone adulte.

 

Le transazioni.

Quando due persone comunicano, lo fanno a partire da uno dei propri Stati dell’Io (Genitore, Bambino, Adulto). In Analisi Transazionale, uno scambio di comunicazioni viene chiamato “transazione”. Ad esempio, il capoufficio potrebbe rimproverare un impiegato per un lavoro svolto in modo approssimativo e l’impiegato potrebbe scusarsi, con voce sommessa. Questa è una transazione. Il capoufficio è nel suo stato dell’Io Genitore, mentre l’impiegato è nello Stato dell’Io Bambino.

In ogni nostra relazione, effettuiamo numerose transazioni di questo tipo, partendo dai nostri Stati dell’Io. Non tutti i modi che utilizziamo per entrare in relazione con gli altri sono utili e producono benessere; in alcuni casi, non ci sentiamo bene con noi stessi o con l’altro, o abbiamo la sensazione che sia accaduto qualcosa che ci ha disturbati. Alcuni dei nostri abituali modi di entrare in relazione con gli altri non sono efficaci, non producono benessere o ci coinvolgono in modalità ripetitive che causano ansia, stress, insicurezza ecc.. La conoscenza approfondita del funzionamento della comunicazione umana in termini di transazioni è molto utile a migliorare le nostre modalità di entrare in relazione e consente spesso una migliore capacità di socializzare.

Il copione.

Berne si rese presto conto che ognuno di noi possiede dei modi caratteristici di entrare in relazione con l’altro, cioè effettua transazioni in modi specifici. In effetti, può capitare spesso di avere la sensazione di rivivere continuamente gli stessi problemi, le stesse relazioni insoddisfacenti, gli stessi insuccessi. Ci chiediamo quali siano le motivazioni “inconsce” che guidano il comportamento nostro e degli altri: intuiamo che il nostro agire è guidato da motivi che ci sfuggono e dei quali non siamo del tutto consapevoli. L’Analisi Transazionale propone il concetto di “copione” per spiegare in che modo le persone decidono di vivere la propria vita in un certo modo, al di fuori della propria consapevolezza.

Il copione è un piano di vita inconscio che il bambino sviluppa per ottenere amore e attenzione. Si tratta, cioè, di una serie di strategie, di modi di entrare in relazione, di pensare, sentire e agire, che ognuno di noi ha messo a punto per ottenere al meglio l’affetto dei propri cari. Tali decisioni si basano sul modo di percepire la realtà proprio del bambino, e quando riproponiamo, da adulti, le strategie decise nell’infanzia, possiamo continuare a conseguire gli stessi, insoddisfacenti risultati. Quando entriamo nel copione, infatti, affrontiamo problemi adulti riproponendo strategie infantili che necessariamente comportano gli stessi risultati ottenuti nell’infanzia. Uno degli obiettivi dell’A.T è la comprensione di come abbiamo scritto il nostro copione, per poterlo sostituire, imparando nuovi modi di soddisfare i nostri bisogni più profondi.

 

LE CARATTERISTICHE DELLA TERAPIA ANALITICO TRANSAZIONALE

L’A.T. si fonda su un sistema teorico di riferimento basato sul modello degli stati dell’Io e sul concetto di copione di vita.

Il cambiamento personale è visto in termini di modello decisionale: le decisioni di copione possono essere cambiate. Il trattamento si basa su un metodo contrattuale: terapeuta e paziente si assumono la responsabilità congiunta di raggiungere gli obiettivi, che sono scelti per promuovere il movimento fuori dal copione e il passaggio all’autonomia. Il rapporto terapeutico si basa sull’assunto che ognuno è OK; paziente e terapeuta sono allo stesso livello ed è promossa una comunicazione aperta che utilizza termini semplici; il paziente è invitato ad assumere una parte attiva ed informata nel processo ed è spronato a imparare la teoria dell’A.T.. La terapia è orientata al cambiamento più che alla semplice consapevolezza: quest’ultima è vista come strumento per il cambiamento. Il cambiamento consiste nel prendere la decisione di agire diversamente e poi nel procedere a farlo. 

Lo studio “Pro Homine” si trova in Via B. Petrocelli, 228 (00173 Roma) e in Via Tuscolana, 114 (00044 Frascati), in zona Tuscolana, a pochi minuti dalla stazione metro Anagnina, dalla via Casilina, da Ikea, da Giardinetti e da Frascati, Ciampino e Grottaferrata. I suoi servizi sono diretti alla salute psicologica (consulenza psicologica, counseling, psicoterapia). Promuove iniziative culturali e corsi di formazione. Per informazioni o appuntamenti, clicca qui.

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