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Taccuino e penna stilografica

Il blog di Marco Marchegiani
- Psicologo e psicoterapeuta -

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO: CRITERI DIAGNOSTICI

Aggiornamento: 23 ott 2019


In questo approfondimento, riporto la classificazione dei Disturbi d’Ansia adottata dal DSM-IV [American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano]. Per un corretto utilizzo dei criteri diagnostici, consiglio vivamente la lettura preliminare dei seguenti articoli: “Ansia: diagnosi, cause, cura”, “Disturbi d’ansia e classificazione diagnostica: come orientarsi”.

DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO

CRITERI DIAGNOSTICI

A. Ossessioni o compulsioni.

Ossessioni come definite da 1., 2., 3. e 4.:

  1. pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati;

  2. i pensieri, gli impulsi, o le immagini non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale;

  3. la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni;

  4. la persona riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria mente (e non imposti dall’esterno come nell’inserzione del pensiero).

Compulsioni come definite da 1. e 2.:

  1. comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente;

  2. i comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.

B. In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli.

Nota: Questo non si applica ai bambini.

C. Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo (più di 1 ora al giorno) o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico) o con le attività o relazioni sociali usuali.

D. Se è presente un altro disturbo in Asse I, il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è limitato ad esso (per es., preoccupazione per il cibo in presenza di un Disturbo dell’Alimentazione; tirarsi i capelli in presenza di Tricotillomania; preoccupazione per il proprio aspetto nel Disturbo da Dismorfismo Corporeo; preoccupazione riguardante le sostanze nei Disturbi Correlati a Sostanze; preoccupazione di avere una grave malattia in presenza di Ipocondria; preoccupazione riguardante desideri o fantasie sessuali in presenza di una Parafilia; o ruminazioni di colpa in presenza di un Disturbo Depressivo Maggiore, Episodio Singolo o Ricorrente).

E. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.

Specificare se:

Con Scarso Insight: se per la maggior parte del tempo, durante l’episodio attuale, la persona non riconosce che le ossessioni e compulsioni sono eccessive o irragionevoli.

MANIFESTAZIONI

Ossessioni e compulsioni: le ossessioni più frequenti sono pensieri ripetitivi di contaminazione (per es., quando si stringe la mano a qualcuno), dubbio (per es., chiedersi se si è lasciata la porta aperta o se ci si è comportati in modo da ferire qualcuno guidando), ordine (per es., disagio intenso quando gli oggetti sono in disordine o asimmetrici), impulsi aggressivi o terrifici (per es., aggredire un figlio o gridare oscenità in chiesa), fantasie sessuali (per es., ricorrenti immagini pornografiche).

Le compulsionipiù comuni comprendono lavarsi e pulire (per es., pulirsi le mani fino a farle diventare ruvide dopo aver stretto la mano di qualcuno), contare (per es., contare 10 volte all’indietro e 100 in avanti, per trovare sollievo dai propri pensieri blasfemi involontari), controllare (per es., controllare una porta per vedere se la si è lasciata aperta ogni pochi minuti), richiedere o pretendere rassicurazioni, ripetere azioni e mettere in ordine.

Caratteristiche associate. Evitamento delle situazioni connesse alle ossessioni (ad es., evitare i bagni pubblici o di stringere la mano); preoccupazioni ipocondriache e visite mediche ripetute; sentimenti di colpa, senso di responsabilità patologico, disturbi del sonno; abuso di alcool, ansiolitici, ipnotici, sedativi. Compromissione della vita sociale, relazionale, familiare a causa dell’intensità delle compulsioni.

Decorso. La maggior parte degli individui ha decorso cronico con alti e bassi, con esacerbazione sintomatologica correlata allo stress. Il 15% mostra un deterioramento progressivo del funzionamento lavorativo e sociale.

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